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Wedding: a Brescia 10.392 imprese nei settori interessati, il 43,3% sono artigiane (4.504)

Il presidente Massetti: «Settore tra i più penalizzati, pronto a ripartire».

Nel cronoprogramma delle riaperture varato dal Governo, dal prossimo 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Un settore, quello del wedding che ha subito pesanti effetti della crisi Covid-19 a causa dei provvedimenti introdotti per il contenimento del virus. Inoltre le imprese operanti in questo segmento sono state ulteriormente penalizzate – seppur con intensità differenti – dal crollo di eventi, congressi, fiere e delle attività culturali e di attrazione turistica.

Nel 2020 in Lombardia sono stati celebrati 14.737 matrimoni, numero quasi dimezzato (-44%), rispetto ai 26 mila dell’anno pre pandemia (2019), accelerando il trend di decrescita degli ultimi anni. Prendendo a riferimento i dati del periodo pre Covid-19 si osserva che i mesi di maggior addensamento delle celebrazioni di matrimoni sono quelli estivi: da giugno a settembre 2019 nel nostro Paese sono state celebrate 3 unioni matrimoniali su 5 (60,2%).

Il comparto delle cerimonie e wedding comprende imprese che operano in differenti ambiti di attività: organizzazione, location, catering e intrattenimento; partecipazioni, fotografi e videomaker; capelli, abiti, fedi e accessori; e fiori, bomboniere, lista nozze e viaggi di nozze, con un peso variabile delle attività relative a matrimoni e cerimonie sul fatturato totale. All’interno di questi 5 ambiti si individuano 30 settori economici di cui alcuni sono fortemente specializzati, con una più accentuata dipendenza dall’andamento di queste cerimonie ed eventi: agenzie matrimoniali e che organizzano feste e cerimonie, wedding planner, musicisti, cantanti e disc-jockey, imprese che realizzano bomboniere e fotografi.

«La riapertura prevista dal Governo centrale con la ripartenza delle cerimonie dal 15 giugno fa sperare per una ripresa – afferma il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue – ma ci vorrà del tempo per recuperare le importanti perdite subite da un settore che ha dovuto fare i conti con i pochi ristori ricevuti. Inotre, il DL Sostegni bis presentato ieri, combinato con le misure del DL ‘Anticipo riaperture’, può supportare le imprese nella ripartenza, pur in questa fase che presenta ancora elementi di incertezza. Ora però attendiamo l’avvio delle riforme  (semplificazioni, fisco più leggero, codice appalti, giustizia civile) per liberare tutte le energie di cui il sistema produttivo dispone e la rapida attuazione dei progetti del PNRR anche a misura di micro e piccole imprese».

Nel perimetro dei settori interessati dalla domanda di beni e servizi per cerimonie e wedding si contano a Brescia 10.392 imprese, pari al 8,9% dell’intero sistema imprenditoriale. Quasi la metà delle imprese (43,3%) del settore (4.504 unità) sono imprese artigiane. Tra i settori in esame, quelli a più elevata vocazione artigiana sono: servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici (83,9%), oreficeria gioielleria orologeria (79,8%), trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente (79,2%), attività fotografiche (73,0%), produzione di pasticceria fresca (72,9%), confezione di altro abbigliamento esterno (69,2%), gelaterie e pasticcerie (68,4%), confezioni varie e accessori per l’abbigliamento (62,2%), fabbricazione di altri articoli nca (fabbricazione di cesti floreali, bouquet e corone di fiori artificiali o secchi, colorazione di fiori, fabb. di candele, ..) (59,3%) e attività dei disegnatori grafici (57,9%).

Sulla base delle rilevazioni svolte dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia molti dei settori rientranti nella perimetrazione del settore del wedding figurano tra quelli che nel 2020, rispetto all’anno pre-crisi (2019), hanno registrato cali di fatturato delle MPI lombarde superiori a quello medio del -25,8%: trasporto persone (-76,0%), moda (tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria) (-36,6%), pasticcerie (-35,6%), comunicazione: grafici e fotografi (-33,8%) e area benessere (acconciatori ed estetica) (-35,3%).

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