Il sondaggio lanciato la scorsa estate in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia ci ha permesso di comprendere come i giovani imprenditori stanno reagendo alla crisi Covid-19, se stanno partecipando alla ripresa in corso, se aderiscono alla transizione 4.0, in che modo stanno contribuendo alla sostenibilità ambientale e verso quali competenze e figure professionali stanno orientando la loro ricerca e il loro interesse.
‘I risultati della survey rivolta ai giovani imprenditori lombardi fanno ben sperare rispetto al prossimo futuro. Uno su quattro (24,9%), nei primi sei mesi del 2021, ha superato i livelli di fatturato pre virus e il 17,3% li ha eguagliati. Certo una quota consistente (57,8%) è ancora lontana dai risultati 2019, ma il fatto che l’82,4% partecipa alla fase di recupero che sta caratterizzando l’estate 2021 ci consente di essere ottimisti e augurarci che una quota più consistente di giovani imprese, entro fine anno, sarà in grado di saltare oltre l’ostacolo della crisi Covid-19. Ciò sarà ancor più probabile se verranno meno le problematiche che ora attanagliano le imprese come l’incessante crescita dei prezzi delle materie prime, la difficoltà di reperire personale e la difficoltà di introdurre giovani da formare in azienda. Il reclutamento delle ‘nuove leve’ difatti rappresenta un problema per 79,6% dei giovani imprenditori, dovuto in particolar modo alla mancanza di adeguate competenze. Nonostante il permanere di questi ostacoli non viene meno l’ottimismo: il 36,7% prevede che l’attuale trend di crescita durerà anche dopo l’estate. Leggere questi dati ci rende orgogliosi perché loro, i giovani, gli imprenditori dei prossimi 30 anni, sono chiamati per primi a reagire e a cogliere ogni opportunità affinché l’artigianato e le MPI continuino a essere punto di riferimento per il nostro territorio e la nostra società tutta’ – ha commentato il Presidente di Confartigianato Lombardia Eugenio Massetti.
I trend dell’estate 2021 – Nell’ultimo anno e mezzo caratterizzato dalla pandemia le imprese artigiane e di micro-piccole dimensioni gestite da giovani registrano in media un calo del fatturato del -12,3%. Il macrosettore in cui queste imprese rilevano una riduzione maggiore dei ricavi è quello dei Servizi: -17,1%. In particolare, si tratta delle imprese che operano nel comparto della Comunicazione (grafici e fotografi), dell’Autoriparazione e dell’Area benessere (acconciatori, estetica, tattoo e piercing).
Distinguendo le risposte degli imprenditori in base al trend del fatturato – recupero, stazionarietà, perdita – si evince che sebbene la quota più alta, pari al 57,8% delle imprese, registri una riduzione dei ricavi rispetto ai livelli pre crisi, un’impresa su 4 (24,9%) vede invece il proprio fatturato raggiungere e superare i livelli pre pandemia.
Nell’estate 2021 la quota di giovani imprese che giova del rimbalzo produttivo, che caratterizza l’economia tutta, è pari all’82,4%, quota che raggiunge l’84,3% per le imprese giovani delle Costruzioni. Nonostante i molteplici segnali positivi, resta ancora elevata la quota di coloro che reputano incerta l’evoluzione futura del mercato (52,9%), valore che raggiunge il 54,4% per le imprese manifatturiere. Si coglie però un 36,7% di giovani ottimisti che credono che questa fase di ripresa si preserverà anche nel prossimo futuro e un 10,4% che, al contrario, ritiene che seguirà una fase di down come accaduto a seguito della ripresa dell’estate 2020.
Ricerca di personale – Ad oggi la quota di giovani imprese che ha necessità di introdurre nuovo personale in azienda si attesta al 63,2% e nel 65% dei casi si rileva una maggiore propensione a voler assumere giovani (under 30).
Nella ricerca di personale gli imprenditori che hanno partecipato alla survey rivolgono particolare importanza alle competenze. Oltre a quelle legate alla professione vengono maggiormente ricercate: capacità di lavorare in autonomia (46,0%), capacità di risolvere problemi (problem solving) (35,7%) e flessibilità e capacità di adattamento (35,3%).
Gli imprenditori nel 79,6% dei casi riscontrano difficoltà nella ricerca e nell’inserimento di giovani in azienda. Tra i principali ostacoli: mancanza di figure con competenze adeguate (57,8%), complessità della normativa di tutela, salute e sicurezza (36,7%) e ridotto numero candidati (31,7%).
‘Essere imprenditori e giovani oggi è una sfida interessante – afferma il Presidente del Movimento Giovani Imprenditori Confartigianato Lombardia Davide Peli. – Quanto accaduto ha reso davvero complicato fare impresa, costringendo tutti, anche i più pigri, a interrogarsi su come e cosa fare per restare sul mercato e per munirsi delle carte giuste per continuare a competere. Nulla di semplice, anzi, ma i dati ci danno conferma che le imprese artigiane e di micro-piccole dimensioni guidate da noi giovani non hanno esitato e al contrario hanno colto la sfida. Noi più di tutti dobbiamo capire il mercato odierno e interpretarlo. Volgendo lo sguardo al domani ci aspettiamo che l’impresa del futuro sarà: sostenibile, dinamica, innovativa, smart, visionaria, coscienziosa, inclusiva, flessibile e connessa. Il cammino che ci aspetta sarà imprevedibile, incerto, insicuro e poco stabile ma insieme, e con il supporto della nostra associazione e delle istituzioni, sono certo che lo percorreremo fino alla fine, e seppur con qualche acciacco, arriveremo al traguardo a testa alta’.