Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha emanato il Decreto n. 237 del 21/09/2023 che contiene le disposizioni correttive al Decreto n. 446 del 15 novembre 2021 riguardante l’aggiornamento della disciplina relativa alla revisione dei veicoli pesanti.
Il Decreto recepisce in toto le istanze da noi rappresentate, con una riesame del modello operativo di esternalizzazione del servizio revisioni veicoli pesanti per i centri di controllo privati, che prevede misure maggiormente compatibili e sostenibili dalle imprese del settore, superando le criticità e le ambiguità della normativa anche sotto il profilo interpretativo.
Di seguito riassumiamo le modifiche più importanti apportate dal Ministero al Decreto 446/2021:
• vengono eliminati i passaggi controversi delle disposizioni che interferivano con l’ambito dei veicoli leggeri, con una demarcazione più chiara e netta dell’ambito di applicazione del decreto riferito ai veicoli pesanti. Ciò significa che il modello regolatorio di revisione dei veicoli pesanti non è in alcun modo sovrapponibile a quello previsto per i veicoli leggeri;
• sono alleggeriti i requisiti di idoneità richiesti ai centri di controllo per eseguire le revisioni dei veicoli pesanti (metratura superficie complessiva, piazzale, etc.), riequilibrando i parametri sulla base delle caratteristiche strutturali delle nostre imprese;
• è introdotto un periodo transitorio, in un’ottica di gradualità dell’entrata in vigore del nuovo regime e di progressiva evoluzione delle officine operanti in regime di Legge 870/96, attraverso una fase propedeutica ibrida. Viene pertanto stabilito che le richiamate officine potranno operare per i 18 mesi successivi all’adozione del Decreto “Tariffa” di prossima emanazione. Si tratta di una disposizione molto importante che consente di salvaguardare e agevolare l’operatività delle aziende già attrezzate nel campo dei veicoli pesanti che potranno programmare l’adeguamento ai nuovi requisiti.
Il nuovo Decreto mitiga in modo significativo l’impatto della normativa sui centri di controllo privati e perfeziona il quadro attuativo, venendo incontro alle esigenze delle aziende associate: crea, infatti, condizioni più favorevoli e sostenibili affinché le imprese possano effettivamente accedere a questo ambito di attività e ottemperare alle disposizioni previste, cogliendo tutte le opportunità che presenta la nuova disciplina per un ampliamento della sfera operativa.