Rinviare l’entrata in vigore della patente a crediti per riconoscere a imprese e lavoratori autonomi un congruo periodo per adeguarsi al nuovo sistema. È quanto ha indicato Confartigianato in un documento inviato alle commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell’ambito della discussione sul D.l. Omnibus.
La mancata pubblicazione, a oggi, del decreto attuativo, il cui schema era stato presentato alle parti sociali lo scorso 23 luglio, rende, infatti, impraticabile l’avvio del nuovo sistema previsto per il 1° ottobre 2024. Non ci sono, inoltre, indicazioni circa l’operatività del portale che dovrà consentire a imprese e lavoratori autonomi di presentare la domanda di rilascio della patente, nonché in merito alle modalità di utilizzo e di gestione dello stesso.
Alla luce di questo quadro, i tempi per consentire alle imprese di adeguarsi al nuovo meccanismo rischiano di essere eccessivamente compressi, circostanza che rende necessario un differimento dei termini di avvio della patente e una tempistica coerente con la complessità del nuovo sistema.
Ricordiamo che a partire dal 1° ottobre 2024, salvo le proroghe richieste, entrerà in vigore la “Patente a Crediti” per imprese e lavoratori autonomi che operano in cantieri temporanei e mobili. Questa normativa non si applica alle imprese attestate SOA con classifica ≥3, alle mere forniture e alle prestazioni di natura intellettuale.
Invitiamo le imprese a non seguire notizie fuorvianti e infondate afferenti a corsi di formazione o procedure online per l’ottenimento della patente a crediti, fino a che i contenuti normativi non saranno ufficializzati e il portale attivato.
Vi terremo costantemente aggiornati sugli sviluppi normativi e ci impegniamo a informarvi, attraverso il nostro sito web, le newsletter e incontri dedicati che organizzeremo con esperti del settore, appena ci saranno delle novità.
Confartigianato ha espresso preoccupazione riguardo a questo provvedimento. Pur riconoscendo l’importanza della sicurezza sul lavoro e la necessità di una corretta formazione e sensibilizzazione, temiamo che la “Patente a Crediti” possa rappresentare un ulteriore onere burocratico ed economico per le imprese artigiane e i lavoratori autonomi, con potenziali effetti discriminatori e di dubbia utilità.
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