La disciplina fiscale dei fringe benefits prevista per l’anno 2024 resta confermata anche per il prossimo triennio, innalzando così ancora una volta il limite di 258,23 euro previsto dalla legge originaria.
Con la nuova legge di Bilancio infatti per il 2025, 2026 e 2027 viene confermato che non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000,00 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, come ad esempio i buoni carburante e i buoni spesa, nonché le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche (acqua, luce e gas), delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.
Detto limite è elevato a 2.000,00 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico.
Per il 2025 viene introdotta poi una nuova agevolazione fiscale riservata ai dipendenti neoassunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, con reddito di lavoro dipendente non superiore a 35.000,00 euro nell’anno precedente la data di assunzione e che abbiano trasferito la residenza nel comune di lavoro, qualora questo sia situato a più di 100 km di distanza dalla residenza precedente.
L’agevolazione offre fino a 5.000,00 euro annui di esenzione fiscale per i rimborsi delle spese di affitto e manutenzione della casa locata. Valida per i primi due anni dalla data di assunzione (2025 e 2026).
La scelta di aumentare le soglie dei fringe benefits era già stata molto apprezzata lo scorso anno sia da parte dei lavoratori, che hanno visto un incremento del loro potere d’acquisto attraverso uno strumento facilmente fruibile, sia da parte delle imprese che hanno potuto godere dei benefici fiscali su cifre di maggiore entità.
La proroga per il prossimo triennio conferma come il welfare sia sempre più un tema centrale nelle politiche del Governo Italiano, anche grazie al lavoro quotidiano di Confartigianato.