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DL Infrastrutture e Trasporti convertito in legge: confermate le richieste di Confartigianato

Il DL Infrastrutture e Trasporti pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 settembre è stato definitivamente convertito in legge e ha confermato alcune importanti misure richieste da Confartigianato.

Il decreto, su cui siamo intervenuti rappresentando la nostra posizione anche in audizione alla Camera dei Deputati, ha introdotto l’affidamento alle officine private delle revisioni anche per i rimorchi e i semirimorchi, ha modificato il Codice della Strada autorizzando il transito complesso veicolare della lunghezza massima fino a 18 metri, rispetto ai 16,50 metri consentiti fino ad ora, e ha specificato uno dei criteri di rappresentanza all’interno del Comitato Centrale dell’Albo.
Inoltre, ha consentito la circolazione in prova, oltre ai veicoli non immatricolati, anche a quelli muniti di carta di circolazione per motivi connessi a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento.

In sede di conversione in legge sono stati autorizzati anche diversi emendamenti d’interesse per il comparto, come quello che punta ad affrontare il problema della carenza degli autisti introducendo un contributo di mille euro alle spese per la patente e i certificati professionali per i giovani fino al 35esimo anno d’età e i soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza o ammortizzatori sociali.

Il bonus, riconosciuto fino al giugno 2022, è pari a un rimborso del 50% delle spese sostenute e documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida di veicoli destinati all’attività di autotrasporto di merci per conto di terzi. È rivolto inoltre a coloro che, entro un anno dal conseguimento della patente, effettuino prestazioni lavorative o professionali, a qualunque titolo, nell’ambito dell’autotrasporto di merci per conto di terzi, per un periodo di almeno sei mesi.
Si autorizza anche la presenza a bordo degli autocarri, oltre che dei conducenti o delle persone addette all’uso delle cose trasportate, anche di una persona neoassunta e in possesso dei titoli professionali previsti per l’esercizio della professione, per un periodo di addestramento di tre mesi al massimo.

Sulla disciplina dell’attività di autotrasportatore il testo approvato precisa, inoltre, che il presupposto che rende necessaria l’acquisizione della Carta di qualificazione del conducente (CQC) è l’esercizio dell’attività di trasporto professionale di persone o cose (e non la semplice guida di veicoli di categoria superiore); vengono chiarite anche le diverse casistiche che comprovano il possesso della CQC in relazione a patenti rilasciate da Stati esteri, anche extra europei.
In sede di conversione è stato introdotto anche un emendamento che consente di calmierare la quota del contributo per per l’anno 2022 da versare all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART).

Sono state ridotte, inoltre, le masse complessive consentite nel caso di trasporti eccezionali, con l’introduzione di deroghe per i veicoli in dotazione alla Protezione civile, agli enti locali e del Terzo settore. La massa complessiva di autoveicoli per il trasporto eccezionale non potrà essere superiore a 38 tonnellate se si tratta di autoveicoli isolati a tre assi, a 48 tonnellate se si tratta di autoveicoli isolati a quattro o più assi, a 72 tonnellate se si tratta di complessi di veicoli a cinque assi e a 86 tonnellate se si tratta di complessi di veicoli a sei o più assi.

Dunque, rispetto alla norma precedente, non sarà più prevista la massa fino a 108 tonnellate per complessi di veicoli ad otto assi (si diminuisce la massa dei veicoli per non gravare sulle infrastrutture) e viene inserito il limite di 72 tonnellate per quelli a 5 assi. Ad ogni modo resta ferma la norma per cui i limiti di massa possono essere superati nel caso in cui sia trasportato un unico pezzo indivisibile.

Sul fronte delle infrastrutture, le nuove disposizioni prevedono anche che siano sospesi gli aumenti dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25 fino al 31 dicembre 2021.

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