Il Decreto Legge “Bollette” approvato nei giorni scorsi è un ulteriore e apprezzabile segnale di attenzione verso le piccole imprese e le famiglie. Lo spostamento della copertura del gettito degli oneri per l’ultimo trimestre dell’anno, pari a circa 1 miliardo e 300 milioni, dalla bolletta alla fiscalità generale e sui proventi delle aste di Co2, va nella direzione da tempo auspicata da Confartigianato di alleggerire il peso dei costi energetici sulle utenze in bassa tensione.
L’intervento segue la linea già tracciata con precedenti interventi adottati dal Governo per alleggerire la bolletta delle piccole imprese, come è avvenuto con il Decreto Rilancio che aveva destinato 600 milioni al contenimento di tariffe di rete e oneri generali di sistema, al fine di attenuare gli effetti negativi della pandemia. E’ la dimostrazione che esiste una via per alleggerire le bollette delle piccole imprese e questa via non deve necessariamente passare all’interno della bolletta elettrica.
Per Confartigianato ora va affrontato e risolto lo squilibrio incomprensibile che costringe i piccoli imprenditori a caricarsi i costi degli altri utenti, in base all’assurdo meccanismo: meno consumi, più paghi. Nel 2020, tra oneri e sostegno alle agevolazioni degli energivori, le piccole imprese con soltanto il 32% dei prelievi di energia hanno sostenuto il 49% del gettito richiesto alle aziende. Si tratta di una sperequazione insostenibile e da correggere al più presto, anche in considerazione degli sfidanti obbiettivi posti dal Green Deal – Patto Verde europeo – che chiede all’Italia di raddoppiare da qui al 2030 la capacità di generazione da fonte rinnovabile: le micro e piccole imprese devono essere protagoniste del Green Deal e non pagarne il prezzo attraverso una bolletta elettrica che le penalizza ingiustamente.