Nel Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) firmato l’8 marzo 2020 il principale nuovo obbligo è relativo ad evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori indicati (Regione Lombardia e province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio dell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia), nonché di evitare spostamenti all’interno dei medesimi territori ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Il Decreto non vieta il movimento di persone e merci, ma lo limita alle strette necessità di lavoro e di salute.
Questa disposizione ha generato dubbi e preoccupazioni in tutte le aziende in merito alla possibilità, già da domani (lunedì 9 marzo) che i dipendenti possano recarsi sul posto di lavoro e soprattutto che le aziende possano fare circolare i propri mezzi aziendali per motivi di lavoro (dal trasporto merci alle visite commerciali dai clienti).
Entro questa sera o al massimo nella mattinata di domani (lunedì 9 marzo) usciranno chiarimenti sia da parte del Governo che delle Prefetture.
Tuttavia possiamo ipotizzare ragionevolmente alcune evidenze:
– le imprese, le attività produttive e/o commerciali non si fermeranno e pertanto non dovranno chiudere;
– il personale dipendente delle aziende potrà spostarsi dalla propria abitazione e recarsi sul posto di lavoro;
– sarà consentito spostare mezzi di trasporto e merci per esigenze di lavoro dentro e fuori la nuova zona arancione (Lombardia e 14 province individuate dal Dpcm);
– le aziende dovranno adottare misure atte a ridurre gli spostamenti sul territorio al limite dell’indispensabilità.
Come comportarsi a proposito della riduzione degli spostamenti al limite dell’indispensabilità?
– Le aziende, in base alle specifiche caratteristiche organizzative e produttive, devono favorire il telelavoro e/o lo smartworking fra i propri dipendenti;
– le aziende devono individuare nella propria programmazione, le attività che richiedono lo spostamento di persone sul territorio e che possono essere rinviate perché non connesse alla consegna imminente di una commessa o alla scadenza di fornitura;
– le aziende devono incentivare, tra le mansioni e/o i lavoratori la cui presenza in azienda non è indispensabile, (e che non sono già stati avviati allo smartworking) l’utilizzo delle ferie.
Tutte queste misure concorrono nel loro insieme a ridurre gli spostamenti delle persone sul territorio della zona arancione.
Come “comprovare” (dimostrare) le esigenze delle attività che richiedono uno spostamento di persone?
Probabilmente attraverso l’esibizione di documenti contrattuali, certificati di deperibilità delle merci, dichiarazioni da consegnare al personale che si dovrà spostare per esigenze di lavoro.
(in aggiornamento)
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