L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza stanno intensificando i controlli sulla corretta deducibilità dei costi aziendali, con particolare attenzione alle fatture ricevute per lavorazioni conto terzi. Il nodo della questione riguarda la descrizione delle operazioni riportata in fattura: se ritenuta generica o insufficiente a identificare con chiarezza la prestazione resa, il costo può essere considerato non deducibile ai fini fiscali.
Secondo l’orientamento degli enti preposti ai controlli, non sono ritenute corrette diciture generiche come: “Lavori effettuati presso vostro cantiere sito in…”; “Consulenza prestata nel mese di…”. Queste formulazioni non forniscono elementi sufficienti per identificare in modo chiaro e inequivocabile la prestazione eseguita.
Come evitare problemi? Per garantire la deducibilità dei costi, è necessario dettagliare meglio le fatture, indicando: la tipologia di prestazione resa (es. posa in opera di infissi, assistenza tecnica su macchinari, ecc.); il luogo di esecuzione (se pertinente) ed il periodo di riferimento.
È importante che le aziende adottino da subito questa accortezza verificando che le fatture emesse e ricevute siano chiare e dettagliate, richiedendo ai fornitori di migliorare la descrizione delle prestazioni e conservare documentazione integrativa per eventuali controlli. Accorgimenti che possono fare la differenza ed evitare spiacevoli conseguenze fiscali.