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Welfare aziendale: aumenta la soglia dei fringe benefit

Ora è ufficiale. Per il 2023 è stato approvato l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit a 3.000 euro per chi ha figli a carico: per tutti gli altri resta invece il limite annuo dei 258,23 euro.
Sarà inoltre possibile utilizzare questa somma anche per il rimborso delle utenze domestiche di acqua, luce e gas.

Andando oltre i fringe benefit?
Aggiungiamo che, se da un lato appare sempre più chiara la necessità di prendere una decisione definitiva sulla soglia dei fringe benefit (anche quest’anno si tratta nei fatti di una misura temporanea, valida fino al 31 dicembre, e presa in corso d’anno) dall’altro, è evidentemente ancora più importante non limitare il dibattito inerente il welfare aziendale a questo strumento.

Infatti, esiste anche il mondo dei cosiddetti RIMBORSI (istruzione e assistenza per i familiari) e ACQUISTI DIRETTI (viaggi, vacanze, salute, sport, previdenza, ecc…) che hanno, invece, un importo illimitato.

Facciamo un esempio pratico:
– dipendente con figli a carico che ha a disposizione 3.000 € di credito welfare:
potrà usufruire di questo credito nella sezione buoni spesa, come potrà scegliere di usufruire tutto o una parte del credito, anche nella sezione rimborsi e acquisti diretti (dove ricordiamo non ci sono limiti di spesa);
– dipendente senza figli a carico che ha a disposizione 3.000 € di credito welfare:
qui l’unica limitazione sono proprio i fringe benefit. Quindi, potrà spendere 258,23 € per i buoni spesa, mentre i restanti 2.741,77€ dovrà scegliere di suddividerli tra la parte dei rimborsi (istruzione e assistenza per i familiari) e degli acquisti diretti (viaggi, vacanze, salute, sport, previdenza…).

Da questi esempi possiamo facilmente intuire che non c’è in realtà una limitazione a quanto credito welfare può avere un dipendente, ma è cambiato invece solamente il modo in cui quest’ultimo potrà spendere il proprio credito in base al requisito “figli a carico”.

Welfare aziendale, un fenomeno sempre più diffuso
Oggi il welfare di origine occupazionale è presente in 10 Contratti collettivi nazionali tra quelli sottoscritti dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. In totale interessano 2.416.647 lavoratori, impiegati in 159.360 imprese.

È invece più complesso quantificare le formule di welfare aziendale diffuse unilateralmente, cioè dalle aziende senza il coinvolgimento delle parti sociali. Secondo le stime di AIWA, l’Associazione Italiana Welfare Aziendale, sarebbero circa 10.000 le imprese che adottano questa modalità di fruizione dei beni e servizi di welfare: i lavoratori interessati sarebbero dunque 2,2 milioni.

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Per informazioni:

Ufficio Welfare

Tel: 030 3745.381

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