È di questi giorni la notizia di un ristoratore sanzionato dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali per non avere adeguatamente informato, ai sensi dell’art. 13 del GDPR, gli interessati sull’installazione di un impianto di videosorveglianza e, in presenza di dipendenti, per essere sprovvisto di specifica autorizzazione da parte dell’ispettorato del lavoro ai sensi dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori.
Le regole in tema di sistemi di videosorveglianza in ambienti di lavoro sono molto puntuali e devono essere osservate da tutte le imprese che altrimenti rischiano sanzioni come quella ricevuta dal ristorante, che adesso dovrà pagare la somma di 5.000 euro.
Ma cosa prevede la normativa?
Prima di installare un sistema di videosorveglianza in ambiente lavorativo è necessario l’accordo sindacale con le rappresentanze sindacali o, in loro assenza, il rilascio di un’autorizzazione da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Si tratta di regole che non prevedono eccezioni o sanatorie.
Recentemente lo stesso Garante ha rimarcato il concetto per cui gli interessati devono sempre essere informati che stanno per accedere in una zona videosorvegliata, anche in occasione di eventi e spettacoli pubblici (ad esempio, concerti, manifestazioni sportive) a prescindere dal fatto che chi tratta i dati sia un soggetto pubblico o un soggetto privato.
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