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“Decreto Ucraina”: le misure per l’autotrasporto

E’ stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 21 Marzo il decreto- legge c.d. “Crisi Ucraina” che introduce misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi in atto.

Gli interventi, che si inquadrano nella cornice nel Protocollo d’Intesa siglato da Unatras nell’ambito della vertenza di settore col Governo, sono volti a mitigare gli aggravi economici per il settore derivanti dall’aumento eccezionale dei prezzi dei carburanti e dei prodotti energetici e si aggiungono a quelli già adottati con il precedente decreto energia (DL 17/2022) per complessivi 80 milioni di euro.

Fra i principali interventi per il settore autotrasporto:

1) Riduzione delle aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante rideterminate, dal giorno di entrata in vigore del presente decreto (22/3/22) e fino al trentesimo giorno successivo alla medesima data, nelle seguenti misure:

a) benzina: 478,40 euro per 1000 litri;
b) olio da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per 1000 litri.

La disposizione mira a ridurre significativamente le aliquote delle accise per il gasolio da autotrazione di 25 centesimi di euro al litro in maniera generalizzata per cittadini ed operatori economici. La misura immaginata dal Governo, con lo sconto immediato alla pompa, consente quindi a tutti di pagare pieno il rifornimento ed alle imprese che utilizzano il gasolio da autotrazione a fini commerciali, di avere in termini finanziari un beneficio immediato in termini di maggiore liquidità.

In parallelo alla riduzione alla pompa di 25 centesimi di accise, alla luce dell’impossibilità di agire in maniera decisiva alla voce riduzione accise per gasolio usato a fini commerciali, il Governo, per raggiungere la stessa finalità attesa dalla categoria degli autotrasportatori che già godono del rimborso accise sul gasolio per autotrazione, ha istituito un fondo apposito per erogare contributi che dovranno arrivare nelle prossime settimane direttamente alle imprese per compensare i maggiori esborsi dovuti al caro gasolio (ved. p.to 2).

2) Istituzione di un fondo di 500 milioni di euro per l’anno 2022 da destinare al sostegno del settore dell’autotrasporto per mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali dei prezzi dei carburanti. Nell’impossibilità di agire direttamente in maniera corposa sulle accise per i noti vincoli comunitari, il Governo mette in campo risorse ad hoc per il settore da destinare come contributi alle imprese di autotrasporto, con criteri e modalità di erogazione che saranno oggetto di apposito decreto interministeriale MIMS/MEF da adottare entro 30 giorni.

3) Rifinanziamento per il 2022 dei bonus destinati ai settori marittimo e ferroviario (“Marebonus” e “Ferrobonus“) con complessivi 38,5 milioni di euro, in aggiunta alle risorse già previste dai decreti precedenti, per incentivare il trasporto delle merci via mare e ferrovie, ridurre il traffico stradale e favorire l’intermodalità.

Ricordiamo che in sede di Protocollo d’Intesa è stato preso l’impegno di finanziare le misure anche per gli anni successivi come di seguito: Marebonus dal 2023 al 2026 con 22 milioni di euro all’anno. Ferrobonus dal 2023 al 2026 con 21,5 milioni di euro all’anno.

4) Clausola di adeguamento corrispettivo contratti scritti: clausola di adeguamento di tale corrispettivo al costo del carburante, sulla base delle variazioni intervenute nel prezzo del gasolio da autotrazione a seguito delle rilevazioni mensili del Ministero della transizione ecologica, qualora dette variazioni superino del 2 per cento il valore preso a riferimento al momento della stipulazione del contratto o dell’ultimo adeguamento effettuato.
Inoltre, al fine di mitigare gli effetti conseguenti all’aumento dei costi del carburante per autotrazione incentivando, al contempo, il ricorso alla forma scritta nella stipulazione in caso di contratti di trasporto di merci su strada, il corrispettivo nei contratti di trasporto di merci su strada conclusi in forma non scritta, si determina in base ai valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto merci per conto di terzi, pubblicati e aggiornati dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità.

La norma, attesa da anni dalla categoria, è tesa a garantire maggiori condizioni di equilibrio all’interno della filiera, e a mettere in sicurezza gli autotrasportatori rispetto a variazioni nel costo del carburante. Allo stesso tempo si indicano anche modalità più stringenti rispetto ai contratti non scritti, dove diventa obbligatorio il riferimento ai costi indicativi aggiornati dal Ministero.

5) In aggiunta alle risorse previste dal DL Energia (80 milioni complessivi), ulteriori sostegni al settore con lo stanziamento aggiuntivo di 15 milioni di euro per l’anno 2022 al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori che provvede, tra l’altro, a erogare alle imprese le risorse a titolo di riduzione compensata dei pedaggi autostradali e di ulteriori 5 milioni per l‘aumento delle deduzioni forfetarie delle spese non documentate, limitatamente al periodo d’imposta 2021, ai titolari di imprese di autotrasporto alla guida dei veicoli.

6) Esonero per l’anno 2022, per le imprese di trasporto merci per conto terzi, dal versamento del contributo all’Autorità di regolazione dei trasporti.

DECRETO-LEGGE 21 marzo 2022, n. 21

 

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