Venerdì scorso il Governo ha varato il Decreto Sostegni con interventi per 32 miliardi di euro, che in parte accoglie alcune delle sollecitazioni di Confartigianato, a cominciare dal superamento dei codici Ateco e dell’inclusione dei professionisti tra le categorie indennizzate, dall’altro, prevede ancora parametri che escludono troppe imprese dai ristori.
LE RISORSE
Si tratta di un pacchetto da 11 miliardi per imprese, professionisti e partite iva. L’indennizzo è destinato alle aziende che hanno perso oltre il 30% di fatturato medio mensile nel 2020 rispetto al 2019 e sarà assegnato attraverso un meccanismo a fasce basate sul fatturato 2019.
PROFESSIONISTI E PARTITE IVA
Aumento di 1,5 miliardi del Fondo per l’esonero dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti che nel 2020 hanno subito un calo del reddito superiore al 33% rispetto al 2019.
BLOCCO LICENZIAMENTI E CIG
Stop ai licenziamenti individuali e collettivi fino al 30 giugno per le aziende che dispongono di CIG ordinaria e CIG straordinaria, al 31 ottobre 2021 per i lavoratori delle aziende coperte da strumenti in deroga.
La cassa integrazione ordinaria senza contributi addizionali è prorogata fino al 30 giugno 2021, quella in deroga e assegno ordinario legati all’emergenza Covid fino al 31 dicembre 2021.
FISCO E CARTELLE ESATTORIALI
Confermata la soglia di 5.000 euro per le cartelle da stralciare, ma solo per il periodo 2000-2010 per i soggetti con reddito inferiore a 30 mila euro.
ALTRI INTERVENTI
Ulteriori 800 milioni di euro sono stati destinati al trasporto pubblico locale ed è stata definita anche l’indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello sport. Incrementato di 100 milioni di euro del Fondo straordinario per il sostegno degli enti del terzo settore.
Altri interventi per i settori gravemente colpiti:
• fiere, manifestazioni fieristiche internazionali e congressi
• cultura e spettacolo, mostre e musei (oltre 1 miliardo per il comparto)
• matrimoni ed eventi privati
• attività commerciali o di ristorazione nei centri storici
• filiere dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.
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Seguirà nei prossimi giorni l’approfondimento delle misure previste dal Decreto.