Il Consorzio nazionale imballaggi ha avviato una campagna informativa per ricordare i principali adempimenti che gravano sulle aziende che acquistano imballaggi vuoti per il confezionamento di merci. In particolare si rammenta che:
– fra i beni rientranti nella definizione di “imballaggio” figurano diversi articoli di confezionamento dei capi lavati e/o stirati nell’ambito di un’attività di impresa, quali la pellicola di plastica per gli indumenti lavati nelle lavanderie, gli appendini in filo di ferro, la carta da imballo, i nastri adesivi e non, etc..
– gli acquirenti di imballaggi vuoti devono verificare che i fornitori degli stessi abbiano esposto in fattura il Contributo ambientale CONAI (C.a.C.) o le altre diciture da cui si evinca che il C.a.C. sia compreso nel corrispettivo fatturato. Infatti dal 2019 la storica dicitura “Contributo ambientale CONAI assolto” non può più essere riferita ai trasferimenti di imballaggi vuoti ma solo ai trasferimenti di merci imballate.