Con sentenza n. 13015/2017, in linea con le recenti decisioni n. 13516/2016 e 25201/2016, la Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo un licenziamento economico di una impresa che aveva proceduto ad una riorganizzazione aziendale e aveva proceduto al licenziamento di un lavoratore assegnando le relative mansioni ad altro dipendente.
La Suprema Corte ha ritenuto che l’imprenditore non sia tenuto a dimostrare l’esistenza di una crisi di mercato o di una situazione sfavorevole, potendo legittimamente indirizzarsi verso maggiori utili e produttività. Qualunque limitazione in tal senso non si ricava né dall’art. 41 della Costituzione, né dall’art. 3 della legge n. 604/1966. Ovviamente, la riorganizzazione aziendale deve essere vera e non pretestuosa.
L’indirizzo appena propugnato si pone in contrasto con altre decisioni della Corte ove si richiede la prova della necessità di far fronte a una situazione di squilibrio finanziario ed economico.
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