L’indagine dell’ufficio studi di Confartigianato Imprese prende in considerazione le tendenze di alcune variabili macroeconomiche quali prodotto interno lordo, occupati e consumi di energia elettrica e gas per uso industriale.
I dati pubblicati su produzione, fatturato e commercio estero evidenziano l’avvio del recupero del sistema delle imprese italiane. A maggio 2020, produzione ed esportazioni registrano una marcata ripresa rispetto ad aprile, il mese più buio di questa crisi Covid-19, caratterizzato da un pesante lockdown. Nonostante la ripresa, il trimestre marzo-maggio segna una pesante flessione dei risultati delle imprese manifatturiere italiane, con la produzione che scende del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e le esportazioni del 28,2%. I settori di moda, gioielleria e mobili e ceramica, vetro, ecc. – comparti con il 28,6% dell’occupazione delle imprese artigiane manifatturiere – registrano una maggiore sofferenza.
In relazione alla domanda di energia e gas a giugno 2020 la domanda di gas delle imprese segna una flessione dell’8,8%.
Sul fronte delle costruzioni, la produzione scende a maggio del 16,8%, dopo il drammatico calo (-68,9%) di aprile.
In relazione al fatturato delle imprese dei servizi, le azioni di contenimento dell’epidemia hanno intaccato i ricavi per imprese di trasporto e autoriparazione già nel primo trimestre, mentre per pulizia e disinfestazione il fatturato ha registrato un aumento. Sul fronte delle vendite al dettaglio a maggio si registra un diffusa riduzione del calo registrato nel mese di aprile; nel complesso del trimestre marzo-maggio i cali più rilevanti si registrano per i beni non alimentari e nello specifico per abbigliamento, calzature, mobili e articoli di arredamento della casa. Sul fronte delle vendite B2C si è registrato un boom del commercio elettronico, intrecciato con un maggiore utilizzo delle tecnologie digitali da parte delle micro e piccole imprese.
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